Per ascoltare le interviste che ho fatto online su questo tema andate su:
https://www.youtube.com/watch?v=85jLQChWvcg
Adolescenza, dipendenza, nuove dipendenze, comunità educante. Associazione Efys 𝘈𝘥𝘰𝘭𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘻𝘦: 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘦̀ 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦. Webinar del 𝟯𝟬 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 2021 a cura della psicologa e psicoterapeuta 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮 𝗖𝗵𝗲𝗰𝗰𝘂𝗰𝗰𝗶.
Sulla mia pagina Facebook – Giulia Checcucci trovate l’intervista in diretta fatta da:
Scacco Matto – Servizi per la Salute Mentale .
18 giugno 2021- Adolescenza e dipendenze
Dott. Wladimir Fezza e dr.ssa Giulia Checcucci
Adolescenza, momento critico della vita in cui i ragazzi vivono un momento di conflitto tra il volere andare via, verso il mondo esterno, tagliare il cordone ombelicale, “separarsi ed individuarsi”, ed il desiderio di rimanere bambini, con i genitori che pensano a tutto, in una sorta di bolla protettiva dove va tutto bene, anche se ci sono problemi e difficoltà. Il conflitto è generato anche dalla difficoltà nell’assumersi responsabilità ed avere capacità di scelta, aspetti che spesso vengono delegati ai genitori.
In questo periodo della vita sono tante le possibili fughe dalla crescita e la dipendenza è una di queste. A partire dalla dipendenza di sostanze, ce ne sono altre, “le nuove dipendenze”, che rappresentano una esasperazione di comportamenti considerati “normali”, come mangiare, giocare, usare il cellulare, Internet, comunicare. Proprio questa esasperazione, connotata da specifiche caratteristiche, può arrivare alla compulsione, usata per sedare momenti di ansia, ed alla dipendenza, usata come gratificazione, arrivando a minare la crescita degli adolescenti. Illustrando i vari tipi di dipendenze come quella dai social, da Internet, cellulari, per passare al cibo, al gioco e ad altre, possiamo cercare di identificare le persone più a rischio, con maggiore vulnerabilità, le motivazioni possibili e, soprattutto, cosa fare e come porsi in qualità di adulti e interlocutori attendibili. In questo periodo della vita, così difficile, l’adolescente cerca di trovare modelli di riferimento, persone che possano rappresentare esempi di come stare al mondo, ma non sempre è possibile trovarli, tanto che spesso sono proprio i leader del gruppo dei pari o di altri gruppi di appartenenza ad essere presi ad esempio. In questi ambienti, infatti, spesso l’adolescente ha difficoltà ad integrarsi, non sentendosi all’altezza o vivendo difficoltà nel rapportarsi con gli altri, ed è proprio in questi momenti che le dipendenze appaiono come vie di fuga per attenuare, mitigare, non sentire, emozioni, sentimenti, o comunque, qualcosa di sgradevole e doloroso.
Le dipendenze possono essere molte: le più conosciute sono quelle dalle sostanze psicoattive, quelle più recenti, invece, sono chiamate “Nuove dipendenze” e sono una esasperazione di comportamenti comuni a tutti, come mangiare, giocare, fare sport, usare Internet e cellulare, girare sui social, creare legami di amicizia e sentimentali.
Le Nuove dipendenze riguardano qualsiasi persona ma sono maggiormente pericolose per gli adolescenti, proprio per la vulnerabilità, data dal loro processo di crescita in atto, connotato da importanti trasformazioni nell’ambito dell’immagine di sé, del rapporto con i familiari e con il gruppo dei pari, della maturazione sessuale e dell’identità di genere. La radicalità e l’irreversibilità di tali cambiamenti porta l’adolescente a bruschi passaggi, all’acquisizione di senso critico, quindi alla messa in discussione di ciò che era assoluto, come le regole e le idee dei genitori, e a vari comportamenti, generalmente non compresi dal mondo degli adulti. Ciò è influenzato dal genere, dall’educazione ricevuta, dalla struttura familiare e dalla cultura di appartenenza. Come già detto, in questo periodo si assiste ad una spinta verso l’autonomia e l’indipendenza dalla quale derivano legami fortissimi con il gruppo dei pari, disillusione e deidealizzazione dei genitori, dai quali si pretende senza negoziare. In un periodo di così alta vulnerabilità, l’adolescente tenta di ristabilire qualcosa che sente di avere perduto, l’illusione dell’infanzia, la sua onnipotenza; occorre, allora, aiutare nella separazione e nella costruzione della personalità, con sostegno all’autodeterminazione e allo sviluppo dell’autonomia e dell’identità, proprio perché questo è un periodo in cui esiste più rischio per una possibile dipendenza. Alcuni esempi di come un comportamento considerato normale può assumere le caratteristiche di una dipendenza:
- rapporto con il gruppo dei pari, che è molto utile per il passaggio dalla famiglia alla società, nel processo verso l’autonomia à impossibilità a separarsi, quindi uso eccessivo del cellulare, di Internet, dei legami affettivi, sia di amicizia che di coppia;
- apertura al mondo, creazione di nuovi legami, anche questi utili nel processo di autonomia à uso eccessivo di Internet come modo per contattare tantissime persone in un attimo, senza esporsi, senza fatica, avere scambi sessuali virtuali che sostituiscono quelli reali, crearsi una nuova identità attraverso giochi virtuali senza trovare il modo di vivere autenticamente la propria vita reale;
- gioco, utile per sperimentarsi, divertirsi, socializzare à uso eccessivo di giochi virtuali e videogiochi
il pericolo della dipendenza di questo tipo non tocca solo i giovani, infatti uso compulsivo del cellulare, dipendenza da Internet (chat e cybersesso, borsa e acquisti online), da troppo lavoro, da shopping, dal gioco d’azzardo sono molto e sempre più comuni anche tra gli adulti. E allora che fare? Educare, fin da piccoli, ad un modo sano di vivere ogni situazione, tenendo conto ed accettando ciò che si vive, cercando di trovare una propria autonomia e indipendenza anche se i genitori, la famiglia, a dirla come Bowlby, resteranno sempre una base sicura.