Terapia di gruppo

È meglio una terapia individuale o una terapia di gruppo?
Ma se le persone parlano fuori dal gruppo, come faccio a fidarmi?
E se le persone che ci sono nel gruppo non mi piacciono?
Ma dovrò parlare delle mie cose di fronte a tutti?
Ma io mi vergogno a parlare di fronte a tante persone!

Terapia di gruppoQueste e tante altre domande sono quelle che mi vengono poste quando propongo lavori di gruppo, siano essi costanti, come il gruppo terapeutico del lunedì, oppure in date prestabilite, come i gruppi di uno o due giorni su temi specifici, ad esempio, la famiglia, la rinascita, la sessualità, il giudizio, il recupero di energie (nel sito si possono trovare i gruppi nella sezione Attività).

Essendo una psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia della Gestalt, vedo la terapia di gruppo come qualcosa che “sa di buono”, nel senso che richiama un senso di calore, intimità, protezione, in cui tutto ciò che accade è contenuto e non è minaccioso.

La sensazione più calzante è quella di essere in una sorta di cerchio di specchi, dove ogni partecipante al gruppo rimanda un pezzetto di immagine di me che mi corrisponde e mi aiuta a ritrovarmi, nelle parti che mi piacciono e anche in quelle che non amo molto.

In questo senso, all’interno di un gruppo si trovano sicurezza e sostegno, due alleati per trovare il coraggio di esporsi, conoscersi, sperimentare nuove possibilità, risorse, potenzialità, strategie. In questo nuovo modo di stare al mondo, si può, allora, integrare diverse parti di sé, riconoscendosi negli altri, con il loro aiuto, con l’abbraccio protettivo di un gruppo di persone che aiutano a reggere il dolore, la rabbia, le emozioni più spiacevoli per poter tornare a sentire quelle più piacevoli, come gioia, felicità, comprensione, benevolenza e tenerezza per sé.

Nel gruppo gestaltico, perché si avverta davvero il senso di sicurezza, sono importanti poche regole basilari:

  • si può esprimere qualunque emozione, ma non si può agire niente;
  • si parla sempre all’altro e mai dell’altro. Parlare di qualcuno invece che a qualcuno e’ un modo per interrompere il contatto e rendere inefficace la comunicazione;
  • l’attenzione è orientata principalmente al senso, quindi si chiede di manifestare in primo luogo quello che si sente e, secondariamente, quello che si pensa, proprio perché è attraverso il pensiero, quindi il giudizio, che passano gran parte delle interazioni difensive e offensive fra le persone;
  • nulla di tutto ciò che succede nel gruppo può essere riportato fuori;
  • ognuno è responsabile della propria esistenza, quindi, il terapeuta aiuta ma non ha una ragione superiore al paziente, infatti la relazione tra paziente e terapeuta è tra soggetto e soggetto, ognuno con la propria verità.

Nel gruppo, il terapeuta è molto presente nella relazione, con la sua umanità, empatia, benevolenza e anche fermezza, chiarezza, sostegno. Nella mia capacità di accettare ed accogliere, posso essere anche frustrante, dipende da ciò che sento, quindi, esprimo.

Ed è proprio questo che crea il contatto e la possibilità di fare esperienza, a seconda dell’effetto che fanno le mie parole e fantasie, ciò che immagino e sento dentro di me rispetto a ciò che ascolto e osservo.

Nel gruppo ogni partecipante può decidere se parlare o no, come stare e che posizione assumere; nei miei gruppi, sia quello settimanale o quelli in date prestabilite, stiamo generalmente seduti su un tappeto, in cerchio e con i cuscini, e le persone chiedono di parlare a seconda del proprio bisogno. A seconda delle situazioni, possono esserci momenti di rilassamento, meditazione, fantasie guidate, tutti strumenti per favorire il contatto con se stessi.

Personalmente, mi piace molto lavorare in gruppo, nonostante consideri fondamentale il lavoro individuale, soprattutto per entrare in un gruppo terapeutico che abbia una cadenza settimanale. Entrambi validissimi, rappresentano momenti diversi che possono essere scelti a secondo del proprio bisogno e del proprio momento esistenziale, sempre, comunque, con l’obiettivo di un miglioramento della qualità di vita.

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